Molti siti web e giornali, tra cui il Times e il Daily Mail, sottolineano oggi (4 luglio 2017) che le donne umorali non possono dare la colpa alle loro mestruazioni, secondo lo “studio più grande e più lungo mai fatto” su come gli ormoni influenzano le funzioni cognitive.
Lo studio “più grande e più lungo” del suo genere ha monitorato DUE cicli mestruali. Illuminati da questo Big Data proveniente da addirittura 68 donne, i ricercatori di Hannover e Zurigo si sono riuniti per annunciare questo:
Nel presente studio non abbiamo trovato alcuna associazione coerente e significativa tra il funzionamento cognitivo prefrontale e le fluttuazioni dei livelli ormonali (…) suggeriamo che la cautela è giustificata quando si giunge a conclusioni su specifici effetti ormonali sul funzionamento cognitivo.
Suggeriscono prudenza e, cavolo, è proprio vero!
“Studio più lungo e più grande del suo genere” non è solo una scelta di parole arrogante per qualcosa di così breve e debole, ma presenta un secondo grande problema. I ricercatori hanno trovato cambiamenti modulari nelle funzioni cognitive durante il primo ciclo. Tuttavia, le prove aneddotiche non sono state confermate durante il secondo ciclo. Purtroppo non hanno pensato di registrare tre cicli per evitare l’impasse.
In termini più generali, i media e i loro titoli dovrebbero smettere di perpetuare i miti della donna piagnucolosa:
“Le donna lunatica non può dare la colpa alla mestruazione” – Daily Mail
Il “cervello da mestruazione” è un mito: il più grande studio nel suo genere rivela che il ciclo del mestruo non influisce sull’agilità mentale di una donna” – Daily Mail online
“Gli scienziati del ‘cervello da mestruazione’ non trovano niente di vero – Il Times
“Le mestruazioni non cambiano il modo in cui il tuo cervello funziona – punto” – Eureka Alert
Mi chiedo cosa potrebbe aggiungere il signor Putin alla conversazione, probabilmente che non è colpa tua se hai brutte giornate, sei una donna (Guardian, 8 giugno 2017).
In ogni caso, è noto che gli estrogeni e il progesterone influenzano i recettori cerebrali e il funzionamento mentale nella fase follicolare e luteale. Non c’è bisogno di domandarsi troppo a lungo per capire il sottile sapore dei titoli dei media di cui sopra: è il fetore dello stigma imposto al sangue mestruale.