L’affidabilità delle app
Tante amiche usano le app del telefono per monitorare il proprio ciclo e per predire l’arrivo delle mestruazioni e dei giorni fertili, a volte per aiutare il concepimento, più spesso per evitarlo. Sono considerate utili, pratiche e affidabili. Quanto c’è di vero in questo?
“Noi ginecologi raccomandiamo di monitorare il ciclo fin da prima dell’avvento di app e smarphone” dice Lisa Agustines, una ginecologa-ostetrica presso l’ospedale Kaiser Permanente di Los Angeles, “Le app rendono il processo più veloce. Sono semplici da analizzare con il proprio ginecologo”.
Luce verde dunque per il monitoraggio del ciclo a scopo preventivo e salutistico – cioè, per registrare inizio e durata del sangue. Per quanto riguarda l’affidabilità anticoncezionale, tuttavia, sorgono diversi problemi.
L’ovulazione può solo essere constata a posteriori
Il primo è che l’ovulazione non può essere predetta, ma solo constatata a posteriori, attraverso il cambio di temperatura basale. L’avvicinarsi dell’ovulazione può essere osservato, sì, attraverso l’osservazione del fluido cervicale, ma non è detto che avvenga. L’ovulazione infatti può essere posticipata per motivi quali malattia, dieta, stress, sport intensi, ecc. Anche se osserviamo muco cervicale super fertile (se ti si è stampato un grande ? in faccia, puoi rasserenarti e avere un momento ah-ha! leggendo questo post), ciò non vuol dire che sicuramente ovuleremo. Ergo, tutte le app che si vantano di predire l’ovulazione millantano poteri magici inesistenti, non basati sulla scienza ma sul calcolo delle probabilità. Un po’ come la roulette russa. O l’Ogino-Knauss. O Prof. Trelawney.
Più il tuo ciclo è svizzero (regolare e puntuale) più le app predittive ci azzeccheranno. Poi però capita il mese che hai la bronchite, o l’appendicite, o corri la maratona, e tutto potrebbe andare a farsi benedire.
TECNICAMENTE INAFFIDABILI
Il secondo aspetto da considerare è l’autorevole studio compiuto dall’Università di Georgetown nel 2016, che ha testato per noi le principali app per il monitoraggio del ciclo, trovandone ben poche di affidabili. I ricercatori le hanno divise tra app che predicono i giorni fertili, che come abbiamo già detto, meh, sono abbastanza affidabili solo per chi di voi è un cucù svizzero e non ha stress, malattie, ecc. nella propria routine (se esisti, palesati, amica!), e app che non predicono i giorni fertili, ma ti dicono semplicemente se sei fertile o no, quel dato giorno.
Clue non c’è, nonostante sia molto usata e apprezzata. Ma Clue non si propone come app contraccettiva, ma di monitoraggio, ed è questa la spiegazione.
IL PERICOLO DELLA DELEGITTIMAZIONE
Proprio Clue, e più in generale le app di monitoraggio, sono protagoniste di un interessante articolo apparso la scorsa settimana sul New York Magazine, in cui Katie Heaney scrive che le app, paradossalmente, potrebbero ingannare la tua mente. In che senso?
La Heaney constata che Clue, così come altre app, ti dà la possibilità di tracciare decine di parametri, per poi dirti come potresti sentirti nei giorni seguenti. Ad esempio, nelle settimane prima delle mestruazioni ti compaiono delle nuvolette nere alla Fantozzi, per avvertirti che la sindrome premestruale è dietro l’angolo, attenta! Quello che senti non è reale, sono gli ormoni! La Heaney giustamente (a nostro parere) opina che, se è pur vero che certi cocktail ormonali ti rendono più sensibile e meno tollerante, ciò non significa che i tuoi sentimenti in quel preciso momento non siano validi e giustificati. Insomma, le app ci porterebbero a delegittimare ancora di più di quanto già non avvenga le nostre sofferenze, frustrazioni e arrabbiature.
La giornalista, intervistate alcune amiche e basandosi sulla propria esperienza (non propriamente un metodo scientifico, ma dai risultati per lo meno interessanti) ha verificato che molte di loro hanno abbandonato le app perché le facevano sentire troppo ormonali, e di conseguenza, le facevano dubitare di loro stesse.
PERPETRARE LO STIGMA DELLA SINDROME PREMESTRUALE
Inoltre, a nostro parere, molte app perpetrano il mito della sindrome premestruale, contribuendo di fatto a rinforzare l’ignoranza e la de-responsabilizzazione, nonché il senso di inferiorità della donna.
Se è pur vero che certi cocktail ormonali ti rendono più sensibile e meno tollerante, ciò non significa che i tuoi sentimenti in quel preciso momento non siano validi e giustificati.
La psicologa Stein DeLuca, nella sua strepitosa TED Talk, chiarisce che la sindrome premestruale non esiste, tecnicamente, e che la ricerca scientifica sul tema è stata piagata da errori metodologici grossolani e gravissimi. Ciò non significa che, badate bene, alcune donne non abbiano qualcuno dei 150 sintomi listati sotto sindrome premestruale (una sindrome inesistente ma pubblicizzata come se il 90% ne soffrisse), bensì che quei sintomi non ammontino a una malattia mentale, e anzi, che siano giustificati dalle circostanze esterne, o da condizioni pre-esistenti, più che dagli ormoni. DeLuca aggiunge che, secondo i suoi studi, uomini e donne provano sentimenti molto simili durante un mese.
IL PERICOLOSO EFFETTO NOCEBO
Un’altro punto a sfavore delle app che fanno proiezioni sull’umore o sui possibili fastidi del prossimo futuro, è che te li faranno venire. L’effetto, comprovato scientificamente, si chiama “nocebo” (da placebo, ma al negativo). Gli esseri umani sono infatti creature suggestionabili, come già sottolineato dalla Stein De Luca nella TED Talk.
Dall’Enciclopedia Treccani: “Se il soggetto si aspetta l’incremento di un sintomo, questo può verificarsi realmente. L’effetto nocebo riveste un’importanza particolare nella nostra società poiché è presente nella routine quotidiana, senza tuttavia che ce ne rendiamo conto. Un esempio è rappresentato dai messaggi lanciati dai mezzi di comunicazione di massa, come la televisione, la radio e i giornali, riguardo ai pericoli e ai danni per la salute. Spesso questi messaggi sono falsi o esagerati, eppure inducono aspettative negative in coloro che li ricevono.”
Un’altro punto a sfavore delle app che fanno proiezioni sull’umore o sui possibili fastidi del prossimo futuro, è che te li faranno venire.
COME SI NUTRE UNA CONSAPEVOLEZZA RADICALE
Ecco, appunto, non vogliamo avere l’effetto nocebo e farvi venire sintomi che la vostra app magari non vi faceva venire! Ma ricordatevi che voi controllate la app, e non il contrario, e che se state cercando di evitare una gravidanza, è molto più sicuro affidarsi ai metodi della consapevolezza della fertilità (FAM), come il sintotermico, che garantiscono un’indice di efficacia di oltre il 99% per uso perfetto, e di oltre il 97% per uso tipico (per intendercela, la pillola combinata ha un indice di efficacia per uso tipico minore del metodo sintotermico Sensiplan, ovvero, rimangono incinta più donne che prendono la pillola combinata rispetto alle donne che usano il sintotermico). Fonti scientifiche qui, quo e qua. Qual è la differenza tra FAM e Ogino-Knauss? La scienza.
I metodi FAM si basano su una conoscenza approfondita della lingua del corpo e irrobustiscono la consapevolezza e l’autorevolezza della donna, senza appaltarla ad un algoritmo, che tuttavia rimane uno strumento utile per alcune di noi, per complementare o integrare il metodo.
I metodi FAM si basano su una conoscenza approfondita della lingua del corpo, e irrobustiscono la consapevolezza e l’autorevolezza della donna, senza appaltarla ad un algoritmo.
Come ultima osservazione, vorremmo cantare le lodi del diario scritto a mano. La scrittura infatti è uno strumento conoscitivo e terapeutico nobile, anche per chi di voi non soffrisse di particolari disturbi. Dare un nome, sempre più esatto, alle nostre sensazioni ed emozioni contribuisce alla creazione di quello che si definisce la “granulosità emozionale“. Questa abilità, che si allena come un muscolo, abbassa i livelli di stress, previene le malattie mentali e l’abuso di sostanze, e contribuisce a renderci più resilienti, consapevoli e maggiormente empatici, una delle qualità salienti dei mammiferi evoluti e uno dei tratti distintivi della salute mentale. Parola di Yale.
Per concludere, le app stanno contribuendo a svelare il taboo* che circonda il ciclo mestruale, e stanno avvicinando sempre più donne alla lingua del corpo, ma possono nascondere insidie e manchevolezze di cui è importante essere consapevoli, per non avere brutte sorprese. E voi, cosa ne pensate? Le usate? Vi trovate bene?
*Taboo, dalla lingua tepua (Polinesia): sacro, proibito, terribile, magico, meraviglioso, mestruazione
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