I contraccettivi ormonali (la pillola, per semplificare): che argomento spinoso! Distribuiti in Italia da oltre 40 anni, sono gli unici farmaci al mondo somministrati a individui sani. Nati sotto forma di pillola, ora sono disponibili anche come cerotti, impianti sottopelle, spirali ormonali e iniezioni. In Italia li usa circa il 20% della popolazione femminile in età fertile, contro percentuali addirittura doppie in Francia, Spagna e Germania (Fonte: Eurispes 2012).
Chiariamo immediatamente una cosa. Medulla non è contro la pillola. Medulla è a favore delle scelte informate, ed è allergica alle bugie sparate dalle autorità, compresi i medici.
La progenitrice della pillola nasce nei laboratori della Germania nazista come esperimento mal riuscito di sterilizzazione delle donne ebree, come racconta Holly Grigg-Spall, scrittrice per il Guardian e autrice di “Sweetening the Pill”. Successivamente, viene studiata e modificata negli Stati Uniti, e resa disponibile a partire dagli anni ’60. Al principio non prevedeva nessuna interruzione dopo i classici 21 giorni, e la donna smetteva di sanguinare completamente. Tuttavia, ragioni sociali e psicologiche indussero le donne a sospenderla, finché i ricercatori non si inventarono l’interruzione dopo 3 settimane e il sanguinamento artificiale (spoiler: il sangue che vediamo quando prendiamo pillola&co. non è una mestruazione, è una finta). Le donne degli anni ’60 vivevano in famiglia, e una mamma o una sorella prima o poi se ne accorgono se non sanguini più tutti i mesi – ergo, domande scomode, del tipo: “non sei più vergineeaarrrgggh!??!!?? Bottanah!” Oltre allo stigma sociale, si aggiungeva una sfumatura psicologica: non sanguinare più faceva sentire le donne meno donne. E dunque show time, there will be blood!
Spoiler: le persone che assumono contraccettivi ormonali sono meno autentiche. KABOOOUUUUUM!! Storcete il naso e allargate la bocca, ma non cambiate canale! Un attimo ancora, vi prego!
Prima lasciate che mi spieghi e vedrete che le mie ragioni sono nobili, scientifiche e soprattutto, profondamente femministe.
La femmina è creata per avere un ciclo ormonale che si ripete uguale a sé stesso ogni 30 giorni, in media (ma è considerato sano se dura dai 23 ai 35 giorni). Questo ciclo ormonale è stato riconosciuto come il quinto segno vitale nel dicembre 2015, e non ha come unico fine la riproduzione.
È molto comune che il dottore vi dica, in presenza di cicli irregolari, che la pillola vi regolarizza il ciclo. Ma è una balla bella e buona. Fatemi riformulare, è una stronzata! La pillola, e tutti i contraccettivi ormonali, sopprimono il ciclo.
Da cicliche che siamo, ci rendono lineari.
Il corpo di chi ha le mestruazioni è disegnato per attraversare, mese dopo mese, quattro fasi, ognuna con le proprie peculiarità, che di seguito vengono riassunte:
- una fase mestruale in cui il corpo e la mente della donna si trovano in stato di sospensione e rigenerazione, mentre l’emotività è acuita, e il cocktail ormonale favorisce stati alterati di coscienza in cui si è maggiormente ricettive.
- una fase di estrogeno in cui i tessuti e i fluidi crescono, così come le difese immunitarie, e dove alcune prerogative dell’emisfero sinistro sono stimolate: maggiore attenzione focalizzata, migliore pianificazione, logica e capacità verbale.
- una fase ovulatoria con picco di serotonina, dopamina e testosterone, che ci portano ad essere maggiormente collaborative, coordinate, aperte ed energiche.
- una fase di progesterone, ansiolitica e rilassante, porosa (letteralmente e metaforicamente) in cui l’emisfero destro è stimolato: maggiore introspezione, sensibilità e capacità di giudizio.
Pillola&co. sopprimono il naturale ciclo della donna, rendendola diversa da ciò che è per natura. I contraccettivi ormonali sono composti da ormoni sintetici che non si comportano come gli ormoni naturali, al contrario, funzionano come interferenti endocrini. Inoltre, sono carcinogeni, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità li ha inseriti nella lista nera, nel 1999. Quasi 20 anni. Eppure.
Eppure i contraccettivi ormonali sono intoccabili. Il nostro Ministero della Salute li presenta come i metodi migliori per evitare una gravidanza, denigrando invece i metodi naturali. Intervistata dal Fatto Quotidiano, Rossella Nappi, ginecologa, endocrinologa e sessuologa alla Fondazione Ircss (Istituto di ricovero e cura) del Policlinico di Pavia, dice con molta (troppa) nonchalance che la pillola&co. “regolarizza il ciclo” (supercazzola) ma non si ferma lì, purtroppo. Parlando dello scarso utilizzo dei contraccettivi ormonali da parte delle italiane, e dei preziosi consigli che lei darebbe, dice: “Direi loro che essere una donna oggi significa avere consapevolezza della propria femminilità a 360 gradi e una sessualità sicura esprime un progetto di donna che ama e sa farsi amare nel modo giusto in un rapporto di coppia paritario perché basato su scelte condivise. Crescere come donna è avere la libertà di esprimere se stesse. E il dialogo col ginecologo aiuta a trovare le parole con cui comunicare il proprio ideale di femminilità.” Io calo un velo pietoso sulla Nappi.
La verità è che le donne hanno zero educazione riguardo il proprio ciclo e ne ignorano i meccanismi elegantissimi e in sinergia con l’ambiente circostante. E dunque non sono libere di immaginarselo e costruirselo, questo ideale di femminilità.
Ci hanno convinto che bisogna essere lineari, che l’economia è lineare, che bisogna sempre produrre, e sempre di più, e che i veri leader non hanno giorni no, non sono mica donne. C’è qualcosa di sbagliato nel modo in cui siamo fatte. I contraccettivi ormonali riducono questo inconveniente, eliminando anche il rischio di gravidanze. Non solo: diminuiscono la densità ossea, inibiscono l’assorbimento delle vitamine e aumentano notevolmente il rischio di depressione.
Meditate donne, meditate, e poi fate la vostra scelta legittima, responsabile e che qui a Medulla sarà sempre rispettata.
Non ho mai preso la pillola e mai la prenderò. Sono costretta ad usare comunque ormoni sintetici per i miei problemi alla tiroide ma fanno contento solo il medico perché i miei valori adesso sono normali. Il fatto che io continui a star male a causa dei sintomi provocati dal mio ipotiroidismo non importa a nessuno. Mi terrò il mio ciclo mestruale naturale con tutti i disagi che comporta.
Ciao Laura, grazie, mi dispiace leggere che il ciclo ti comporti dei disagi, di che tipo sono? Il ciclo di per sé non è doloroso, anzi, genera e mantiene la salute fisica, mentale ed emotiva, ma molto spesso la nostra routine gioca a nostro sfavore, e la maggioranza di noi soffre senza capire le connessione tra le proprie abitudini e i dolori del ciclo. E’ qui che casca Medulla! Basta ignoranza, meritiamo molto di più TOWANDAAAAAAAAAA 🙂 – detto questo non voglio sminuire la complessità di alcune situazioni, come l’ovaio policistico o l’endometriosi, che tuttavia possono essere mandate in remissione senza l’uso di farmaci o chirurgia. Di tiroide non so molto, ma dal libro della Dr. Sara Gottfried, ginecologa specialista in ormoni, “The Hormone Cure”, ho imparato che i nuovi valori considerati normali per TSH sono: 0,3-2,5 mIU/L; te lo riporto, chissà mai ti torni utile per capire come mai i sintomi siano ancora presenti. In bocca al lupo, fammi sapere! A.
Grazie Anna per la tua risposta. Ho fatto volentieri un giro sul tuo blog e ho letto molti post interessantissimi. Ho guardato anche i filmati che hai linkato sulla sindrome premestruale. Io ascolto molto il mio corpo e mi accorgo di molti cambiamenti. Quando ho le mestruazioni soffro massimo due giorni e molte volte riesco a non prendere antidolorifici. Sicuramente soffro meno rispetto ai primi anni di mestruazioni. Il mio ipotiroidismo è di tipo autoimmune quindi non ci si può fare praticamente nulla. Mi ha regalato stanchezza e chili di troppo che non riesco a tenere a bada nemmeno con una dieta attenta ed equilibrata. Per quanto riguarda il ciclo mestruale io mi sento bene solo una settimana al mese, quella che va dalla fine delle mestruazioni all’ovulazione. Dall’ovulazione in poi soffro molto di dolori al seno che si gonfia molto e mi fa impazzire. Da qualche tempo, una settimana prima delle mestruazioni sudo tantissimo la notte tanto da bagnare il materasso. Il mio umore è variabile e ho sempre la pancia gonfissima nonostante l’integrazione di batteri lattici ed enzimi. Con un rimedio omeopatico riesco ad eliminare i sudori e leggermente il fastidio al seno. Anni fa avevo trovato giovamento con l’agnocasto ma ad un certo punto non ha più funzionato. Non so se è normale ma appena dopo l’ovulazione avverto che la mia temperatura aumenta e quando la misuro ho la conferma. Insomma tutto questo non è che proprio mi rende felice e in pace con il mio corpo. Non so se mi spiego!
Ciao Laura! Grazie, mi fa tanto piacere che hai trovato il blog interessante. Per quanto riguarda la temperatura, è perfettamente normale e sano che salga dopo l’ovulazione, anzi, dovrebbe mantenersi alta per almeno 12-16 giorni, fino alla mestruazione seguente. E’ l’effetto del progesterone, che prepara il “nido”, scaldandolo (c’è un articolo sul blog sulla temperatura basale). L’Agno Casto è un ottimo rimedio, ma come hai constatato tu stessa, dopo un po’ bisogna smetterlo. Sudorazione eccessiva e male al seno potrebbero essere segnali di uno squilibrio tra l’estrogeno e il progesterone. L’estrogeno domina la parte prima del ciclo, e inturgidisce tutti i tessuti. Il progesterone domina la fase premestruale, è diuretico, rilassante e ansiolitico. Tuttavia, il progesterone è estremamente suscettibile allo stress, al cortisolo per la precisione. Il cortisolo sottrae la materia prima con cui fabbrichiamo il progesterone, e ne inceppa i recettori sulla teca cellulare. Inoltre il corpo si disfa del magnesio quando produce molto cortisolo. Il risultato è che i livelli di estrogeno rimarranno troppo alti in proporzione al progesterone, causando dolori al seno e spesso ritenzione idrica e gonfiore. Forse puoi trovare sollievo assumendo magnesio (c’è un post sul blog), ma a volte un rimedio non è sufficiente. Dovresti anche sospendere caffeina e alcol per almeno tre mesi. L’alcol aumenta il cortisolo per più di 24 ore, ma solo se sei donna. E ovviamente dovresti dormire, soprattutto nella fase premestruale e mestruale, e tenere sotto controllo lo stress con le tecniche a te più congeniali. Tutte le verdure crucifere non dovrebbero mai mancare nella dieta quotidiana di chi ha dolori al seno nella fase post-ovulatoria, ma consumale cotte visto il tuo ipotiroidismo autoimmune. Per quel che riguarda la panza gonfia, I hear you sister, anche io ho passato anni con un gonfiore osceno che mi ha rovinato temporaneamente la vita, finché non ho scoperto svariate intolleranze che mi hanno provocato l’intestino permeabile. Dopo sei mesi di dieta ferrea il problema si è risolto, ma ci ho messo più di dieci anni per trovare il dottore(ssa) giusta, che facesse le analisi giuste e smettesse di fare spallucce. Per l’umore variabile, ti consiglio vivamente la tumerice, detta anche curcuma, e l’iperico, ovviamente da prendere con la supervisione di un bravo erborista, in quanto l’iperico può essere controindicato in concomitanza con alcuni farmaci. La tumerice è stata testata rigorosamente in trial clinici randomizzati che ne hanno constatato la migliore efficacia rispetto ai comuni antidepressivi e totalmente priva degli effetti collaterali. Inoltre la tumerice è un anti-infiammatorio molto potente, che ti può aiutare con il problema autoimmune alla tiroide. Le autoimmunità sono complesse, ma vengono peggiorate da uno stato di infiammazione generale, soprattutto dell’intestino. Il tuo intestino sembra debole infatti, e questo può spiegare anche l’umore csì-csò. Infatti l’intestino influisce sul nostro cervello a livello neuronale e biochimico, e la serotonina (ormone fondamentale per il buonumore) è prodotta al 90% dall’intestino. Per esperienza personale, e leggendo anche le ricerche del Dr. Tim Spector, maggior esperto in microbioma, ho capito che i fermenti lattici generalisti, tipo Enterogermina, non vanno sempre bene. A volte c’è bisogno di un profilo dettagliato della nostra flora batterica, per poterle dare fermenti mirati, dai ceppi antichi, i più preziosi ed efficaci (e cari, purtroppo, ma almeno funzionano). Non è un commento esauriente, ovviamente, ma non dimenticare gli xenoestrogeni, contenuti in cosmetici e prodotti per l’igiene personale e della casa, nei contenitori di plastica per il cibo e altri. Possono contribuire agli squilibri ormonali in maniera molto violenta, se si è geneticamente predisposte o fisicamente malandate. Trovi un approfondimento sul blog nel post sull’endometriosi. La dieta per l’endometriosi va bene in generale anche per chi ha un eccesso di estrogeno, come forse hai tu. Un abbraccio!
P.S. Ho dato un’occhiata al tuo blog solo ora, vedo che anche tu scrivi di dieta anti-infiammatoria 🙂 Spero comunque di averti dato qualche spunto nuovo e interessante!