Un importante studio appena pubblicato suggerisce l’importanza degli ormoni sessuali femminili, estrogeni e progesterone, nella prevenzione e protezione del muscolo cardiaco.

Del cuore metafisico

Forse non tutti sanno che l‘ovulazione porta con sé un picco di serotonina e testosterone. Questi ormoni, che fungono anche da neurotrasmettitori (ovvero sostanze fisiologiche che permettono alle cellule del cervello, i neuroni, di comunicare tra loro), svolgono numerosissime funzioni, e influiscono direttamente sul comportamento, i movimenti, la motivazione, la libido, il piacere, l’ottimismo, la vitalità, influenzando anche il sonno, l’umore, l’attenzione e l’apprendimento. La lista non finisce qui ma ci siamo capite.

Inoltre, ci rendono più empatiche, aperte e disponibili, fornendoci la forza necessaria per prenderci cura e sostenere chi ci sta intorno, ma anche i nostri progetti e tutto ciò che ha bisogno di intensa passione, amore, cura, nutrimento. Si può dire che l’ovulazione ci renda il “cuore” grande, pulsante, caldo.

Del muscolo cardiaco

E per quanto riguarda il cuore, inteso come il nostro organo muscolare cavo propulsore del sangue e della linfa? Secondo le ricerche della Dott.ssa Jerilynn C. Prior, Professoressa di Endocrinologia e Metabolismo all’Università British Columbia di Vancouver, Canada,  e direttrice del Centro per la Ricerca sul Ciclo Mestruale e l’Ovulazione(CeMCOR) l’ovulazione protegge il sistema cardiovascolare.

La scienza suppone da tempo che l’estradiolo (l’ormone estrogeno dominante nelle donne in età fertile non gravide) rivesta una funzione protettrice sul cuore, e spiegherebbe come mai le donne soffrono di infarto molto meno degli uomini. Dr. Prior aggiunge che il progesterone svolge una funzione altrettanto importante. Il progesterone è l’ormone naturale prodotto dall’ovulazione: il follicolo maturo si schiude per rilasciare l’ovulo da fecondare, e in meno di 24 ore viene riprogrammato in una ghiandola nuova, secretiva del progesterone, detta Corpo Luteo.

Purtroppo può capitare piuttosto spesso che cicli siano anovulatori, ovvero, senza ovulazione. Le donne che non tracciano il ciclo potrebbero non accorgersene nemmeno, dal momento che prima o poi l’emorragia (che non è una vera mestruazione) avviene comunque. Chi invece il ciclo lo traccia sa che se la temperatura corporea  non sale e non si mantiene più alta per un periodo significativo, significa che l’ovulazione non è avvenuta. Il Corpo Luteo fa aumentare la temperatura di circa 1 grado Celsius. Idealmente la temperatura si dovrebbe mantenere più alta per minimo 12 massimo 16 giorni.

La menopausa precoce (è precoce se insorge prima dei 40 anni circa) è associata a cicli anovulatori, e in special modo, i problemi cardiovascolari che si presentano nelle donne in menopausa precoce sono associati ai cicli anovulatori avvenuti durante il loro periodo fertile, suggerendo l’importanza fondamentale del progesterone nel proteggere il muscolo cardiaco.

Un vasto studio pubblicato oggi sul Journal of the American College of Cardiology (rivista scientifica peer-reviewed del Collegio di Cardiologia americano) e ripreso dal Guardian, ha evidenziato che prima le donne entrano in menopausa, maggiore è il rischio di infarto. Nella fattispecie, ad ogni anno in più di fertilità, corrisponde un rischio minore dell’1%.

Inoltre, i ricercatori dell’Università della California, San Francisco, hanno visto che le donne che non hanno mai avuto gravidanze sono notevolmente più esposte al rischio infarto, per la precisione, hanno 2,75 volte più possibilità di soffrire di insufficienza cardiaca di tipo diastolico. La Prof. Parikh, co-autrice dello studio, sostiene che è necessario investire maggiormente nella ricerca, perché i dati suggeriscono che gli ormoni sessuali rivestono un ruolo fondamentale nella protezione del sistema cardiovascolare. 

 

Estrogeno sintetico e terapia ormonale

Le donne in menopausa che scelgono la terapia ormonale sostitutiva (che prevede la somministrazione di un estrogeno sintetico simile a quello della pillola contraccettiva) devono sapere che questi farmaci sintetici non proteggono dal rischio cardiovascolare, aggiunge il Prof. Metin Avikran, direttore associato della Fondazione Cardiaca Britannica, e dunque le pazienti dovrebbero valutare attentamente i pro e i contro di questa terapia con il loro medico.

Alte dosi di estrogeno sintetico sono collegate ad un rischio maggiore di cancro al seno, alla cervice e al fegato, ad esempio, ed è per questo che anche le donne in età fertile con una storia familiare di cancro dovrebbero valutare attentamente il metodo contraccettivo d’elezione. I farmaci anticoncezionali combinati (pillola, Nuvaring, ecc.) sono stati dichiarati carcinogeni dalla Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1999 e di nuovo nel 2005.

 

La consapevolezza del linguaggio del ciclo fa bene al cuore fisico e metafisico

Tracciare il ciclo ci rende consapevoli di quando e se avviene l’ovulazione. In caso di cicli anovulatori frequenti, possiamo fare scelte informate assieme al nostro medico, soprattutto quando la nostra storia famigliare o le nostre condizioni di vita (obesità, alta pressione, ecc.)  ci espongono a maggiori rischi cardiovascolari.

Tracciare il proprio ciclo inoltre riduce sensibilmente l’incidenza della sindrome premestruale, ci rende più responsabili e ci ridà la dignità delle nostre emozioni, negative e positive – guardare per credere la TED Talk della Dr De Luca, ci sono i sottotitoli in italiano e vi scuoterà nelle fondamenta, in maniera positiva e costruttiva!

Spesso le app per telefono per tracciare il ciclo non sono sufficienti (oltre che inaffidabili per scopo contraccettivo, spesso perché predittive). Per trasformare il dolore in humus fertile e vitalità è importante scrivere (la chiamano granulosità emozionale, e si esercita a mano, regolarmente) e sul telefonino non è la stessa cosa.

Tracciare il ciclo non è un affare di Stato, non richiede molto tempo e non è prerogativa di chi non prende ormoni contraccettivi (che sopprimono l’ovulazione, eccezion fatta per Mirena, la spirale ormonale, che la sopprime solo in un terzo dei casi, per sbaglio). E’ una routine preziosa per tutte le donne, che poi saranno libere di applicarla o meno, a seconda delle proprie inclinazioni. C’è chi si lava i denti tre volte al giorno, chi quattro, chi una, chi nessuna. Un secolo fa nessuno se li lavava, o pochissimi. Poi si è scoperto che si vive molto meglio, e ora è considerata una routine normalissima, da insegnare ai bambini. Il tracciato del ciclo è pure meglio, e stiamo lavorando con medici e pedagoghi tedeschi e italiani per portarlo anche alle bambine che entrano in pubertà, stay tuned!