Endometriosi. Una malattia poco compresa e riconosciuta

Marzo è il mese dedicato a diffondere la consapevolezza sull’endometriosi, una patologia femminile che interessa, si stima, circa il 10% della donne occidentali in età riproduttiva. E’ una malattia ancora poco conosciuta, e la ricerca scientifica non è particolarmente avanzata e concorde su cause e terapie. L’Unione Europea ha approvato lo scorso 14 febbraio una risoluzione sulla promozione della parità di genere nella salute mentale e nella ricerca clinica: e in questa risoluzione si parla anche dell’endometriosi e di come lo studio e la cura di questa malattia sia un esempio del trattamento discriminatorio nella ricerca sulle patologie femminili. Non che l’argomento non sia rilevante (e potete approfondirlo su Il Post), ma restiamo sul pezzo.

Che cos’è l’endometriosi

L’endometriosi è la proliferazioni di cellule endometriali (il tessuto che riveste internamente la cavità uterina) al di fuori dell’utero, normalmente nelle pelvi – ovaie, esterno dell’utero, tube di Falloppio, vagina, retto, ecc. – ma anche in altre parti del corpo, come ad esempio la cavità nasale. Queste cellule “mal-riposte” prendono il nome di lesioni endometriali.

L’endometriosi è la migrazione e proliferazione di cellule endometriali al di fuori della cavità uterina

Le cellule endometriali sono sensibili alle fluttuazioni ormonali mensili che caratterizzano il ciclo femminile, e questa patologia causa dolori lancinanti soprattutto durante la fase immediatamente precedente l’ovulazione e la fase mestruale. Poco prima dell’ovulazione, c’è un picco di estrogeno, l’ormone che fa proliferare – e dunque gonfia – le cellule, comprese quelle endometriali; quando la donna ha le mestruazioni, anche le lesioni inizieranno a sanguinare.

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Immagine tratta da endometriosis-surgery.org

Sintomi dell’endometriosi

I sintomi variano ma possono includere: crampi molto intensi, vomito, svenimenti, mestruazioni abbondanti e dolorosissime, infertilità, dolore durante la penetrazione, dolore durante l’evacuazione intestinale, ecc. E’ importante sottolineare che l’endometriosi non causa infertilità di per sé, ma è certamente una concausa importante.

E’ una malattia misteriosa, di cui ancora poco si sa e si capisce, e molte donne vengono diagnosticate solo in seguito ad una diagnosi di infertilità

Alcune donne con endometriosi estesa non presentano alcun disturbo; sono spesso le donne con stadi meno avanzati della malattia che presentano i sintomi più acuti. L’unica maniera per diagnosticare con certezza l’endometriosi è attraverso una laparoscopia (mediante l’inserzione di una fibra ottica attraverso l’ombelico). Spesso però i dottori non la vedono perché sono stati educati a cercare solo le lesioni di colore scuro. In realtà le lesioni presentano colori diversi, e possono essere talmente lievi da non essere visibili senza un equipaggiamento adatto.

Cause dell’endometriosi

Una delle teorie più accreditate è che si tratti di una malattia congenita presente fin dalla nascita. Alcune cellule endometriali dell’embrione si collocano nel posto sbagliato, per dirla in maniera semplice. Tuttavia, tutte le donne possono potenzialmente sviluppare la malattia, se le circostanze ambientali esterne la favoriscono (ci ritorno tra poco).

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica sembra aver riscontrato che l’endometriosi non sia una malattia ormonale, bensì autoimmune. Questa classificazione non nega ma completa la teoria genetica. Cosa significa malattia autoimmune? Una donna con una predisposizione genetica all’endometriosi potrebbe non sviluppare mai sintomi perché il suo sistema immunitario rimane quieto e non reagisce alla presenza delle lesioni endometriali. Nei casi di endometriosi sintomatica invece, il sistema immunitario reagisce aggressivamente e comincia ad attaccare queste cellule, provocandone l’infiammazione, che a sua volta provoca i sintomi dolorosi.

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica sembra aver riscontrato che l’endometriosi non sia una malattia del sistema ormonale, bensì del sistema immunitario.

Il sistema immunitario reagisce attraverso la produzione di citochine e prostaglandine che infiammano il corpo e le lesioni endometriali, provocandone la crescita (tutto ciò che è infiammato è gonfio, giusto?).Le citochine sono molecole secrete dalle cellule in risposta ad uno stimolo, e fungono da mediatori nella comunicazione del nostro sistema immunitario. Le prostaglandine sono acidi grassi prodotti dal corpo e vengono influenzate dal cibo che mangiamo. Possono essere positive o negative. Le malattie autoimmuni sono provocate o aggravate dalla infiammazione corporea, ed è per questo motivo che l’endometriosi andrebbe sempre trattata attraverso una cura anti-infiammatoria.

Terapie e cura anti-infiammatorie

In passato, l’unica terapia raccomandata era la terapia ormonale  (Pillola&Co, in breve), per indurre una menopausa artificiale. Questa terapia non cura la malattia, ma semplicemente “spegne” il sistema, dando sollievo ai sintomi, e posticipa il problema. Molti medici consigliano l’asportazione chirurgica completa di utero e ovaie; questa soluzione è drastica e drammatica, e dovrebbe essere eseguita solo in casi eccezionali e rarissimi, secondo la Dr. Christiane Northrup, ginecologa e ostetrica olistica.

Dieta e stile di vita sono la chiave nella cura dell’endometriosi, senza ricorrere alle terapie ormonali o alla chirurgia, se non in casi estremamente eccezionali.

Attraverso la dieta possiamo incidere in maniera fondamentale sullo stato di salute del nostro sistema immunitario, così come attraverso una routine appropriata che tenga conto delle scoperte scientifiche più attuali in tema di stress e campi energetici.

Alimentazione

La dieta per l’endometriosi ha come obiettivi: ripristinare e fortificare il sistema immunitario, bilanciare gli ormoni e i livelli di prostaglandine nocive, e ridurre gli estrogeni nel corpo.

1) Evitare i latticini che contengono A1 caseina

I latticini di latte vaccino contengono A1 caseina, mentre quelli di capra e pecora vanno generalmente bene.

2) Consuma regolarmente cibi che proteggono il sistema immunitario

  • Fagioli, piselli e lenticchie (ricorda di sciacquarli per eliminare la saponina, e di metterli in ammollo, anche le farine, per il tempo indicato. Più ne mangi, meno ti gonfiano)
  • Carote
  • Thè verde e Roiboos
  • Porro
  • Yogurt di capra non industriale o con fermenti lattici vivi
  • Cipolle
  • Rabarbaro
  • Semi oleosi
  • Probiotici come Kefir, crauti, ecc.
  • Aglio
  • Zenzero
  • Tumerice o curcuma. Uno studio del 2012 ha comprovato la capacità cicatrizzante ed anti-infiammatoria di questa spezia sulle lesioni endometriali. Il consumo regolare può non essere sufficiente, ma si può assumere come supplemento in quanto non ha controindicazioni particolari nemmeno nel lungo termine (chiedi al tuo specialista)
  • Erbe aromatiche, specialmente origano e timo

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Immagine tratta da DrHoffman.com

3) Il glutine può scatenare reazioni autoimmuni a qualcuno, e a qualcun altro no.

Esistono test per determinare se nel tuo sangue sono presenti anticorpi da glutine. Puoi provare a sospendere completamente il glutine per almeno sei mesi, per notare le differenze. Il glutine è presente in moltissimi cibi, e non è facile eliminarlo (temporaneamente) dalla dieta. Io ne ho tratto benefici enormi, e tutt’ora che l’ho reintrodotto in quantità minori, mi causa sbalzi nella temperatura basale che prendo ogni mattina come parte del mio metodo contraccettivo sintotermico, e nebbia nel cervello, se sgarro con le quantità o la frequenza.

4) Assumere zinco e selenio

Questi minerali sono essenziali per regolare il sistema immunitario e potrebbero essere deficitari nelle donne con endometriosi. Chiedi al dottore o al naturopata quale dose va bene per te.

5) Assumere magnesio

Molte donne non assumono abbastanza magnesio, e questa mancanza può causare crampi mestruali, nervosismo, insonnia, dolori muscolari e squilibri ormonali. La dose generalmente raccomandata è di uno o due cucchiaini sciolti in mezzo litro di acqua da assumere nel corso della giornata, tutti i giorni e specialmente nelle due settimane precedenti la mestruazione (attenzione, può dare diarrea se assunto troppo e in fretta).

6) Bilanciare l’estrogeno attraverso l’assunzione di fibre alimentari

L’estrogeno causa l’ispessimento delle cellule endometriali (e di quelle del seno, della vagina, ecc.) e spesso ce lo ritroviamo in quantità eccessive rispetto al progesterone (il suo ormone sorella) – questo vale anche per le donne senza endometriosi. Le fibre alimentari si legano all’estrogeno e ne facilitano l’eliminazione. Cibi che contengono molte fibre sono:

  • Fagioli, piselli e lenticchie
  • riso integrale
  • quinoa
  • frutta e verdura, specialmente le crucifere e le verdure a foglia verde
  • avena
  • cereali integrali *eccetto grano e segale dal momento che sono potenzialmente infiammatori per alcune di noi.

7) Bilanciare gli ormoni attraverso la salute del fegato

Il fegato è l’organo principale per lo smaltimento degli ormoni in eccesso e le tossine in generale. Se non funziona bene lui, nulla funzionerà a dovere (lo stesso vale per l’intestino e la flora batterica). Una dieta che protegga e sostenga il fegato potrebbe iniziare da un consumo regolare di:

  • Carciofi
  • Bietole
  • Cavolfiore e cavolo riccio
  • Carote
  • Limone & Lime (prendere l’abitudine di bere una tazza di acqua tiepida appena sveglie con mezzo limone, o più, strizzato dentro, sostiene in maniera eccellente l’attività del fegato. Occhio che se soffrite di gastrite o ulcera è sconsigliato. Inoltre, sarebbe saggio bere con una cannuccia per non danneggiare lo smalto dei denti nel lungo periodo).
  • Tarassaco e senape indiana – in insalate, condimenti, come supplementi o infuso
  • Crescione
  • Bardana – come supplemento o come infuso
  • Cardo Mariano – come supplemento o come infuso

8) Assumere cibi che favoriscano prostaglandine anti-infiammatorie

  • Omega 3 – pesce azzurro e noci
  • Olio di oliva
  • Olio di cocco – che contiene molti grassi saturi, e dunque va consumato con cautela. Contiene tuttavia molte sostanze anti-infiammatorie riconosciute, ed è per questo che ho deciso di includerlo

9) Evitare o sospendere per un periodo di almeno sei mesi

  • Alcol: vi priva delle vitamine del complesso B (essenziali nella salute del ciclo mestruale) e affatica il fegato. Non parlo dei due bicchieri con la cena del sabato sera, naturalmente, ma soprattutto di superalcolici e del consumo regolare giornaliero, o smodato, che è controproducente per il ciclo in generale e per l’endometriosi in particolare.
  • Caffeina: aumenta i crampi addominali e i livelli di estrogeno
  • Farine bianche e raffinate,  di qualsiasi cereale
  • Latticini di latte vaccino in particolare (vedi sopra)
  • Fritti e grassi saturi: promuovono le prostaglandine nocive
  • Carne rossa: promuovono le prostaglandine nocive (se proprio irrinunciabile, che sia biologica, perché senza ormoni sintetici e antibiotici, che distruggono anche la vostra flora intestinale, e alimentata a erba al pascolo – una mosca bianca più che una mucca).
  • Zucchero, bianco o di canna, è uguale, aumenta l’infiammazione. Attenzione agli zuccheri nascosti nei cibi industriali e precotti, salse, bevande e condimenti, e naturalmente, tutti i prodotti da forno. Stessa cosa per il miele, purtroppo.
  • Conservanti e additivi, che aumentano l’infiammazione e affaticano il fegato
  • Fitoestrogeni, ovvero estrogeni vegetali, ad esempio, la soia.

 

Stile di vita

Lo stress è uno dei fattori principali nel mal funzionamento della flora batterica intestinale e del fegato. Inoltre, blocca la produzione di progesterone nonché i recettori del progesterone, favorendo così un eccesso di estrogeno. E’ fondamentale fermarsi un attimo e prendere atto di quanto stress sia presente nella nostra vita quotidiana.

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Immagine tratta da Mindfulhappiness.org

 

Non c’è dieta che tenga, se lo stress è una componente costante. L’intestino non assimilerà i principi nutritivi e il fegato non sarà in grado di smaltire le molecole di scarto.

Non c’è dieta che tenga, se lo stress è una componente frequente o costante

Le due cose vanno mano nella mano e sono ambedue imprescindibili. Anche se non è possibile, per la maggior parte di noi, rivoluzionare di punto in bianco la nostra routine, un primo passo fondamentale è acquisire consapevolezza di quanto stress sia presente nella nostra vita. Un secondo passo è ritagliarsi del tempo (anche cinque minuti ogni tre ore già fanno la differenza) per prendersi cura di sé. Su internet si trovano ormai migliaia di video sulla meditazione e sulle pratiche di respirazione. Una respirazione consapevole è la base fondamentale di una vita in salute. E’ una buona notizia se ci pensate: il respiro ci accompagna in ogni momento, è accessibile e piacevole da praticare, e non richiede capacità o tempi proibitivi. Come dicevo, anche cominciare da cinque minuti ogni due o tre ore apporta già dei risultati apprezzabili nel giro di poche settimane.

Dedicare tempo di qualità alle amicizie più care, al gioco e al riso sono rimedi molto efficaci e piacevoli contro lo stress

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Immagine da boredpanda.com

Gli xeno-estrogeni sono molecole simili agli estrogeni naturali, ma particolarmente nocive in quanto debilitano il fegato e il sistema endocrino. Si chiamano infatti interferenti del sistema endocrino. Essi si trovano nella stragrande maggioranza dei prodotti cosmetici, per l’igiene personale e della casa.

Gli xeno-estrogeni sono presenti nella cosmesi e nei prodotti per l’igiene, e possono contribuire a peggiorare l’endometriosi

Una lista non esauriente comprende:

  • la famiglia degli ftalati (DBP, DEHP) – in smalti, profumi, lozioni e deodoranti, ecc.
  • sodium lauryl sulfate o sodium laryl ether sulfate – in dentifrici, shampoo, sali da bagno, gel doccia, ecc.
  • anolamine (DEA, TEA, MEA) – saponi, lacche, eyeliner, talco, schiuma da barba, ecc.
  • petrolati – creme e lucidalabbra
  • methyl, butyl, propyl, ethyl – balsami, fondotinta, correttori, maschere e creme per il viso

La predisposizione genetica individuale gioca un ruolo importante per determinare quanto saremo sensibili agli xeno-estrogeni, anche se le più moderne ricerche scientifiche dimostrano come dieta e fattori ambientali siano altrettanto importanti per determinare l’attivazione o meno dei geni con cui nasciamo (questo campo di ricerca si chiama epigenetica).

In sostanza, ho comprovato che non si possono separare mente e corpo. La coscienza non è presente solo nella testa. E tanto meno di tratta di una predominanza della mente sul corpo. Se si prende in considerazione il DNA e di come dirige i peptidi, (il) corpo è la manifestazione esteriore della mente. Candace Pert, PhD, già capo del dipartimento di biochimica  del cervello, Istituto Nazionale di Salute Mentale, USA.

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Vi sono numerosissime pratiche che possono aiutare a sostenere il nostro corpo e la nostra mente. Per l’endometriosi vengono raccomandate:

  • impacchi regolari di olio di ricino – un paio di volte alla settimana per almeno mezz’ora
  • agopuntura: particolarmente efficace per la maggior parte delle donne
  • applicazione di creme a base di progesterone naturale – un po’ caro e forse non fondamentale se bilanciate l’estrogeno attraverso la dieta
  • tecniche di massaggio Wurn, non invasive e create apposta per curare le lesioni dell’apparato riproduttivo femminile (ci credete se vi dico che non esiste una pagina in italiano che lo descriva senza essere stata tradotta – di m* – dal traduttore automatico di Google? Probabilmente sì. Dunque vi rimando alla pagina in inglese e poi al limite lo traducete voi con Google).
  • tecniche di massaggio Arvigo, non invasive, che facilitano l’afflusso di sangue ed energia nella zona pelvica, e che possono essere risolutive di un altro problema diffuso ma poco curato, l’utero mal posizionato.

Come i fibromi, l’endometriosi è correlata alla dieta e a blocchi energetici nella regione pelvica. E’ una malattia causata dalla competizione  tra i bisogni emozionali della donna e il suo agire nel mondo esterno. Dr. Christiane Northrup

In sintesi, l’endometriosi è una malattia potenzialmente invalidante, ma che può trovare grande giovamento da una dieta corretta, uno stile di vita salutare e una presa di coscienza dei propri nodi psicologici irrisolti. Marzo è il mese della consapevolezza, condividi questo articolo se ti è piaciuto:  più della metà delle donne affette da endometriosi non ne è consapevole o non le è stata ancora diagnosticata.

Nota

Le informazioni qui riportate non sono da intendersi a scopo terapeutico e non si sostituiscono a una diagnosi professionale.

 

Riferimenti bibliografici

http://www.drnorthrup.com/endometriosis/#3

http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-%2F%2FEP%2F%2FNONSGML%20REPORT%20A8-2016-0380%200%20DOC%20PDF%20V0%2F%2FIT

http://www.endometriosi.it/ipotizzato-collegamento-lendometriosi-gli-xenobiotici-associati-agli-alimenti-geneticamente-modificati/

C. Northrup, “Women’s body women’s wisdom”

A. Vitti, “Woman Code”

L. Briden, “Period Repair Manual”

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22227273

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16634350